Romano Carnevali  nasce a San Faustino di Rubiera (RE) il 22/11/1927 e dopo aver aver compiuto gli studi nei seminari di  Marola e di Albinea, viene ordinato sacerdote il 06/07/1952. Per quattro anni è vicario cooperatore nella parrocchia cittadina di Regina Pacis, accanto a Mons. Dino Fontanesi. Nel 1956 è parroco a Crovara, nell’appennino reggiano e nel 1957, viene nominato parroco-priore della parrocchia di Pieve Rossa, nel comune di Bagnolo in Piano. Si ricorda dalle pagine del suo diario e dalle testimonianze orali che: “gli abitanti della frazione erano principalmente impegnati nel lavoro agricolo. E’ proprio in questo settore che vi erano enormi divergenze tra proprietari, salariati e braccianti…era forte una mentalità anticlericale”. Don Romano ha dovuto combattere contro questo comportamento ostinato e di rifiuto verso le istituzioni religiose. Il ministero di don Carnevali si è dovuto inserire in un contesto ideologico non troppo favorevole  e che aveva contribuito ad accrescere la frattura tra popolo e chiesa.  Dalla testimonianza dell’allora vicario generale si legge che: non a caso il Vescovo Socche lo aveva prescelto per la parrocchia di Pieve Rossa. La sua personalità, piena di dignità, coerenza, rispetto per gli altri, umiltà e laboriosità, animata dalla preghiera, era lo strumento che avrebbe raggiunto i cuori di tutti per ridare serenità e fiducia”.  E’ così, che conquistando la stima di tanti parrocchiani, anche quelli considerati lontani dalla chiesa, don Romano fa restaurare l’antica Pieve romanica, restituendole, attraverso un enorme lavoro, una rara bellezza. Nel 1962 costruisce, nell’area posta di fronte alle scuole elementari l’asilo parrocchiale, allocato accanto alla chiesa per un voto della famiglia Landini di Fabbrico (che a Pieve Rossa aveva perso, durante un mitragliamento, un proprio caro) diventato insufficiente per i bimbi che frequentavano la scuola materna. Operosa in questo campo la collaborazione e il sostegno delle Suore Francescane del Verbo Incarnato. Nel 1966, fa erigere nel viale della chiesa una Via Crucis, commissionata al professor Vatteroni, che la esegue, come copia fedele di quella fatta per il Santuario di Oropa. Nel 1969, acquista la casa per ferie in Val di Rabbi per i soggiorni estivi dei ragazzi e delle famiglie. Ogni nucleo famigliare della frazione di Pieve Rossa, può affermare di aver trascorso diverse settimane di vacanza nella “colonia Pieve Alpina”, che don Carnevali, con l’aiuto di tanti parrocchiani , aveva contribuito a sistemare e restaurare. Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, la sua creatività vede la realizzazione, pur non senza difficoltà, della palestra che sorge accanto all’asilo parrocchiale “ Aimone Landini” e la sistemazione della casa colonica a fianco della chiesa, ricavando in essa sei alloggi per anziani autosufficienti.  Il lavoro pastorale di don Romano, è stato di straordinaria importanza per la vita della piccola comunità. Rappacificare gli animi nell’immediato dopoguerra, costruire una comunità dove “tutti” si potessero sentire a casa propria; dare ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie, strumenti di crescita  con spazi formativi e ricreativi. Accogliere e accudire gli anziani che al termine della vita, avrebbero avuto difficoltà a restare soli. Don Romano muore lunedì 17 ottobre 1983, a 57 anni, per un malore che lo aveva colpito il giorno prima, domenica, dopo aver celebrato l’Eucarestia con la sua comunità, momento fondamentale tra il pastore e il suo gregge. Il Vescovo Gilberto Baroni, che solo pochi giorni prima aveva visto don Romano,  e che a Pieve Rossa tante volte era intervenuto per liturgie e inaugurazioni, celebrò il funerale due giorni dopo, richiamandone le virtù umani e spirituali  e affidando alla comunità la sua eredità di sacerdote che si era speso in tutto per il popolo a lui affidato. Le campane a festa, così aveva chiesto don Romano per la sua morte, hanno salutato il corteo, dove la sua gente lo ha accompagnato per l’ultima volta, nel piccolo cimitero di Pieve Rossa.