Nella chiesa parrocchiale di Bagnolo, lunedì 6 giugno, nella memoria liturgica istituita da Papa Francesco, la comunità ha ricordato i 10 anni di sacerdozio di don Carlo Menozzi, co-parroco a Sassuolo, di don Lorenzo Zamboni, parroco nella UP Oscar Romero, e i 40 anni di sacerdozio e 5 di episcopato di mons. Daniele Gianotti, collaboratore dal 2010 e parroco dal 2015 fino a alla nomina a Vescovo di Crema. A celebrare, oltre al parroco don Franzoni, don Franco Cutini e don Prince Ampong, collaboratori pastorali e don Giancarlo Pergreffi, parroco nell’UP del Ventasso, originario di Bagnolo, che pochi giorni fa a tagliato il traguardo dei 70 anni. Una festa di famiglia, introdotta da don Guerrino, che ha ricordato, nel saluto iniziale, una frase di don Mazzolari: “ il prete è vero quando scompare, quando dietro di sè, lascia indovinare, trasparire Qualcuno”. E don Daniele, commentando nell’omelia il Vangelo di Giovanni ha ricordato che:” al tempo in cui l’evangelista scrive, c’erano già state tensioni fra le comunità cristiane e le comunità ebraiche. C’era il rischio che i cristiani voltassero le spalle al popolo di Israele; e c’era il rischio che anche quegli alcuni ebrei che erano diventati cristiani, fossero trattati male o emarginati nella comunità Cristiana”. Da questa prospettiva, ha continuato il Vescovo Daniele, si può spostare l’attezione al giorno d’oggi, aggiungendo: “ la chiesa come l’ha voluta Gesù, deve aprirsi all’accoglienza gli uni degli altri, perchè purtruppo ogni tanto succede che tante comunità cristiane si rivelino poco accoglienti”. Proseguendo ha citato alcuni esempi, come: “famiglie nuove arrivate in parrocchia che volendo inserirsi e collaborare, si sentono escluse, guardate con sospetto e con diffidenza”, oppure le difficoltà che le parrocchie vivono, quando si tratta di fare un cammino insieme per costituire nuove unità pastorali, dove l’accoglienza reciproca “non è sempre così facile”. Concludendo l’omelia ci ha ricordato che da Maria dobbiamo imparare ad essere accoglienti, perchè proprio lei è l’immagine di una chiesa madre, amica e sorella. “Una chiesa che sa di esistere perche è stata accolta dall’amore del suo Signore e vuole esser segno di questo amore accogliente, luogo di ospitatilità e amicizia”. Al termine della Messa, prima del taglio delle torte e dei saluti ai tanti amici e parenti nel cortile della parrocchia, sono stati consegnati alcuni doni, facendo memoria di ciò che questi sacerdoti hanno rappresentato per la nostra Unità pastorale. Don Carlo e don Lorenzo, cresciuti all’ombra del campanile dove il parroco don Pasquino Fontanili e l’originale curato don Paolo Morelli, hanno gettato le basi perchè le vocazioni fossero una dono quasi inaspettato ma che in realtà era stato coltivato con amore e pazienza. Un sacerdozio il loro, che li ha visti entrambi impegnati da sempre nella pastorale, nella catechesi, nei servizi più umili ai malati e ai bisognosi. Una stola e un’acquerello dell’artista locale Rita Beltrami, raffigurante la chiesa parrocchiale, hanno voluto significare un’affetto e un’amicizia che sono sono venuti meno. A don Daniele è stato donato un ritratto di Charles de Foucauld, uno dei nuovi Santi proclamati dal Papa, uomo di dialogo con tutti, di povertà e di amore a Gesù e ai fratelli. Da anni Mons. Gianotti è studioso e innamorato della sua figura di uomo del Vangelo. I “piccoli fratelli di Gesù” infatti, avendo fatto esperienza dell’amicizia che li univa a don Daniele, al momento della nomina a Vescovo, gli avevano donato una reliquia del loro padre fondatore, che da allora è conservata nella cappella dell’episcopio. Il contributo al regalo in comune con la sua diocesi di Crema ha poi fatto si che a Bagnolo, abbia indossato per la prima volta una casula e mitra nuove per le feste più solenni nella diocesi che da 5 anni “serve”. Un gemellaggio liturgico che ci rende contenti di avere potuto condividere questo dono. Una preghiera dei fedeli dell’Eucarestia celebrata riprendeva per l’occasione la frase del Vescovo Gilberto, che amava ripetere in ogni Messa: Signore dona sante vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie. Carissimi don Daniele, don Carlo, don Lorenzo, grazie per la testimonianza della vostra vocazione. Grazie per il dono della vostra vita e BUON ANNIVERSARIO!
Carissimi fratelli e sorelle, amiche e amici, grazie di cuore per la bella serata di preghiera, di comunione e incontro fraterno che abbiamo vissuto a Bagnolo lunedì scorso, 6 giugno, proprio nel giorno dedicato alla memoria di Maria Madre della Chiesa, alla quale è intitolata la vostra (e anche “mia”, per un certo tempo) Unità pastorale. Grazie per aver voluto ricordare, con riconoscenza a Dio, i miei quarant’anni di ministero di prete, i cinque di episcopato e i dieci anni dall’ordinazione presbiterale di don Carlo Menozzi e don Lorenzo Zamboni, nonché il settantesimo compleanno di don Giancarlo Pergreffi. Grazie a don Guerrino, a tutti i preti presenti, ai diaconi, a chi ha collaborato in tanti modi a preparare e realizzare la celebrazione e il rinfresco successivo, grazie per i vostri regali… Siete stati l’unica realtà di Chiesa nella quale, purtroppo per breve tempo, ho potuto vivere il ministero di parroco: non ci sono altre parrocchie che possano rivaleggiare con voi, dunque! Soprattutto, però, non avete concorrenti nel modo in cui mi avete voluto bene, e continuate a volermi bene adesso: Dio vi ricompensi di tutto questo, e custodisca tutta l’Unità pastorale e ciascuno di voi nella sua gioia, nella sua pace, nell’unità e nella concordia, e doni a tutti voi (e specialmente a chi è nella tribolazione e nel dolore) le sue abbondanti benedizioni. Vostro don Daniele
– Cari amici di Bagnolo, ancora grazie per l’accoglienza di lunedì sera e per aver pregato con noi, ringraziando il Padre del dono del nostro sacerdozio. Con voi sono cresciuto nella Fede. In questa chiesa ho ricevuto i sacramenti della iniziazione Cristiana, in mezzo a voi ho riconosciuto che Dio mi chiamava al sacerdozio. Per questo sarò sempre grato alla testimonianza di Fede e di carità di tanti di voi. Un legame e una vera comunione, fondata sull’amore di Gesù, che sono certo, sarà sempre vivo. Un abbraccio, don Carlo M.
Anche se le nostre Unità pastorali sono confinanti, la quotidianità della vita fa si che ci si veda in poche occasioni. Tuttavia per me è sempre bello ritornare nella mia parrocchia di origine, ed è ancor più bello vedere che c’è voglia di stare assieme, festeggiare ma anche pregare come comunità, in una liturgia così ben preparata, come quella di lunedì scorso. Grazie a voi tutti di cuore ed un augurio di buon cammino. don Lorenzo Z.
Grazie mille a tutti per questa festa di famiglia. E in rima…è perdonato lo scherzo da prete del compleanno riesumato – e già da me dimenticato. 70 anni son passati – ma da me non autorizzati – perciò altri 70 ne ho prenotati. Non importa se son tanti – perchè non basta andar avanti – ma possibilmente diventare santi. Va dove ti porta il cuore – e non sentirai passar le ore. Poichè per la maturità, non basta la terza età – ma meglio aspettare l’eterenità – che sola ti può dare la felicità!! Grazie ancora di tutto a tutti. don Giancarlo P.